lunedì 1 febbraio 2010

Profondamente me



anni sono passati...
la fuga è stata il mio motto
sempre
la voglia di non pensare
la voglia di stare in pace con me stesso
la voglia di scoprire a fondo
chi ero, cosa volevo
conoscere ogni parte di me
a cui non avevo dedicato importanza
andando avanti cosi
tralasciavo particolari...
quei particolari che io stesso apprezzo
tralasciavo il percorso
ciò che incontravo
lo lasciavo dietro
assaporandolo
vivendolo
dandogli importanza
fino a quando non era il momento di ripartire
sempre con le valigie in mano
sempre coi bagagli
senza alcuna volontà di risiedere in quel percorso
senza dare alcuna possibilità di integrazione
con la parte più profonda di me
rubavo esperienze rubavo sguardi
rubavo impressioni
arricchivo il mio ego
ma sotto sotto inaridivo le mie aspettative
creando alibi
alibi ad ogni fuga
alibi ad ogni presunta delusione
ricevuta e o data
nessuna volontà di accarezzare ,anche solo al pensiero,
un percorso stabile
avendo la completa necessità di esplorare mondi nuovi...

ma questi mondi nuovi,
ora...
hanno poco senso senza il giusto ingrediente
senza quel pizzico di sale e di pepe
...in solitaria il viaggio risulta essere noioso
tortuoso pallido
bisognoso di qualcosa che dia brio al viaggio
che mi aiuti nel durante e che non mi lasci
affrontare tutto da solo
ho bisogno di qualcosa che mi pulsi dentro
che mi faccia perdere il controllo
...cerco un onda
dalla quale farmi travolgere
una montagna
...dalla quale trarre ispirazione
un tramonto
dal quale tirar fuori la parte più romantica...
...un ossessione
dalla quale ero fuggito
...e dalla quale ora...
non voglio più scappare!