giovedì 18 aprile 2013

self portrait

Che il periodo sia in continuo fermento ed agitazione ormai è noto, dovuto anche al fatto che da mesi e mesi, dopo scosse preventive e poi il definitivo terremoto, continuano ad esserci le cosiddette scosse di assestamento. Assestamento di vita quotidiana , di progetti e ambizioni, di vita reale e non. Proprio sulla vita reale ci sono più incertezze, perchè dopo attente analisi , forse è il momento di guardarsi attorno. Il che non vuol dire soltanto nella quotidianità, ma in tutto ciò che ci gira intorno. Ecco che allora per esempio, inizi a studiare un piano eventuale di fuga, un exit-strategy la chiamano i più bravi. Beh io il mio piano o il mio project plan lo sto definendo, in silenzio e in profonda solitudine. Perchè oltre che vagliare le varie alternative interne al mio paese d'origine, diviso tra le eterne incertezze e le sicurezze quotidiane,  c'è il tentativo di pensare da emigrante. Questo tentativo però fa in modo che nella testa ci sia un pensiero fisso: senza una certezza non lascio. E sulle certezze al riguardo si potrebbe aprire un discorso ben ampio. Perchè c'è chi, come me, un sognatore, potrebbe pensare a posti dove vivere bene e dove poter arricchirsi, oltre che economicamente anche personalmente. Io non sono uno che non ha la testa sulle spalle, come non sono uno che non ha progetti o che non ha certezze. Io le mie certezze le ho e ben definite. E tantomeno mi sento in dovere di dar spiegazioni se penso che la vita è una e non può essere solo fatica e doveri. Io penso che bisogna viverla come meglio si crede. Poi c'è chi, invece pensa che la vita è un eterna rinuncia, siano doveri e affermazioni. Queste persone avranno sicuramente molto più di me i piedi ben saldi ma non per questo io mi permetto di giudicare. Io sono per il libero arbitrio. Allora mi resta solo che partire da me stesso, da come sono e da quello che voglio, tralasciando ciò che non mi fa star bene, e decidere se rimanere o se partire, dove andare, come e perchè andare. Questi interrogativi mi trascinano da tempo in un oblio che però sento che è sempre più vicino al termine. E' sempre più vicina la fine del tunnel nel quale sono incappato, perchè so che sono forte e so che valgo. E me ne rendo conto per esempio quando compilo un curriculum, me ne rendo conto quando mi guardo indietro e vedo cosa ho fatto. Mi rendo conto degli sbagli e questa è una grande vittoria. Sapere di non essere perfetto ed avere consapevolezza che agli sbagli non si può sempre rimediare, ma ci si può provare.  E dall'uscita di questo tunnel voglio avere sempre più personalità e sempre più certezze. Le mie. Non quelle che devo dare a qualcuno, ma quelle che servono a me. Perchè la vita è la mia e sono io che devo capire per me cosa è meglio. E da questo punto che parto ogni volta che mi metto a tavolino e torno a scarabocchiare sul mio project plan. Cosa c'è di nuovo, cosa mi porta a scegliere una strada piuttosto che un altra. Dove posso avere la mia stabilità, che sia economica, spirituale sentimentale o di qualsiasi altro tipo. So che il tempo scorre ed è sempre meglio mettersi al sicuro , anche se poi il tempo è sempre relativo. Perchè può succedere di tutto, un po come il monopoli. Il gioco delle probabilità e degli imprevisti è sempre dietro l'angolo. Ecco perchè penso che mettersi al sicuro non basta, perchè magari ti compri una casa , spendi tutti i tuoi soldi e poi incappi in un terremoto e te la distrugge. E già ti devi ritenere fortunato che non hai fatto la stessa fine dei mattoni che sono crollati. Penso che ci deve essere un perfetto equilibrio tra ciò che è l'uomo e la routine schiavista che ci ha trasmesso la società moderna. Io penso che , per come sono fatto, conteranno si le soddisfazioni personali, i vari attestati ,qualifiche lavorative, esperienze curriculum, scelte di vita ecc ecc, ma oltre a questo c'è tutto un altro mondo. Un mondo interiore della persona, dell'uomo. E sarò magari esagerato per certi versi, ma se mi immagino l'istante del mio ultimo respiro, sono sicuro che evocherò le gioie che mi hanno dato i miei sentimenti le mie passioni e i miei sogni. Percui me ne fotto e proseguo per la mia strada, mettendo mano al mio project plan, fatto di ambizioni personali e garanzie materiali, ma senza tralasciare mai ciò che è l'uomo e di cosa ha bisogno.

domenica 7 aprile 2013

pensieri

e poi senti un profondo senso di solitudine ed inquietudine...perchè sai che l'unico tuo desiderio
è lontano , molto lontano