lunedì 25 febbraio 2008

Viaggio dentro di me attraverso una pellicola


Capita a volte che si verifichino eventi che possano far riflettere e scatenare emozioni dentro di noi. Eventi che creano un subbuglio dentro il nostro ego, eventi che ci sconvolgono e ci portino in un mondo irreale,a se stante, un mondo dove ci siamo noi,la nostra testa i nostri disagi e i nostri progetti. Capita cosi che un film sia in grado di scatenare tutto questo, come fosse l'interruttore di tutto cio che abbiamo dentro, come fosse il LA di una sinfonia che echeggi dentro di noi e che suoni nel nostro cuore,nelle nostre vene e nei nostri desideri più sommersi. Un respiro profondo, se ripenso al film di Sean Penn, un film che mi ha sconvolto dentro, un film che per regia sua e per l'agghiacciante storia reale, nonchè per le musiche di Vedder,grande leader dei Pearl Jam,colpisce direttamente al cuore, fa scorrere nelle vene tutto cio che è successo e mi porta a riflettere su tante cose. Capita cosi, che da uno straordinario film, mi ritrovi a coinfluire dentro me stesso le sensazioni positive, le emozioni belle della vita, quelle che ti tirano fuori il sorriso, in contrapposizione con gli enormi sensi di disagio che provo, la volontà di fuggire da un posto,da una città,da una nazione,da tutto cio che mi circonda, per ritrovare me stesso. Provare e trovare pace. Capita cosi che un film possa essere cosi intenso e cosi straordinariamente reale, che mi identifichi per certi versi a cio che è riuscito a realizzare quel ragazzo. Capita cosi che mi accorgo di quanto in oguno di noi ci sia, la stessa voglia di liberarsi di tutto cio che la società ha di negativo e di buttarci nella natura selvaggia, in quei posti sterminati ,li dove l'uomo non è il padrone, li dove puoi perderti nell'infinito dell'oceano,nella trasparenza della neve,nella intensità degli alberi. Adoro stare per conto mio mentre scruto paesaggi,adoro riflettere tra me e me mentre faccio un viaggio. Adoro vivere quei mondi ,selvaggi, ma veri! A differenza dell'ipocrisia della società.Una società che promette sicurezza,dove invece non ve ne è traccia, una società dove vi è libertà,dove invece prevalgono sempre gli stessi,una società dove non vi è bellezza, una società che distrugge tutto cio che le capita vicino.Una società che è più selvaggia di una giungla e mai bella a confronto con lo stupore che provo di fronte a una montagna innevata o all'infinità del mare.
Una società che non permette di rigenerarsi,se sei debole,anche solo per pochi secondi, ti schiaccia, senza che neanche te ne accorgi. La felicità , va ricercata e per chi è fortunato che la trova, va curata,ogni giorno,ogni secondo. La felicità propria e delle persone che ci sono vicino, proprio perchè la felicità nostra è anche quella dei nostri affetti e viceversa.
Capita cosi che quando sono proprio i nostri affetti a colpirci,ecco che le nostre sicurezze vanno sbiadendo,capita cosi che se cio in cui crediamo ,abbiamo sempre creduto, venga sbaragliato da un evento non previsto, un evento che mai e poi mai avremmo immaginato , la nostra felicità non esiste più.
La felicità va condivisa , non si può realizzare da soli. Mai parole furono più appropriate.

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