venerdì 25 gennaio 2013

Atto II

i giorni son pieni
e sempre più asserragliati,
in questa giungla che è la vita,
ho imparato a metterci la faccia.

e il mio sguardo
sempre in alto io rivolgo,
seppur con cicatrici e rughe
per il tempo e le esperienze
che anche dentro mi han logorato.

treman le mie palpebre
al solo udire la tua voce,
come l'eco in una valle desolata,
il cui suono del ricordo
ben distante arriverà.


è da allora,
che l'iride è cosciente,
che non serve uno tsunami
per provocare un erosione.

per questo
non mi è concesso
vivere all'inferno,
pur pensando al paradiso.

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